Come ottenere un risparmio solare termico utilizzando questa tipologia di impianto per riscaldare l'acqua domestica rispettando l'ambiente
Il risparmio solare termico rappresenta un'ottima opportunità offerta a tutti coloro che desiderino effettuare un importante intervento nelle proprie abitazioni, che consenta al tempo stesso di ridurre le spese per l'acqua calda ed il riscaldamento e diminuire le emissioni inquinanti di anidride carbonica.
Immagine tratta da: http://www.euroservice-srl.net
Un impianto solare termico è formato fondamentalmente da due elementi principali: un collettore solare da situare sul tetto ed un accumulatore in cui far confluire il fluido riscaldato. A seconda del tipo di funzionamento dell'impianto si possono aggiungere pompe, tubature ed altri meccanismi che favoriscono la circolazione del fluido.
Il funzionamento di questa tipologia di impianto si basa sulla raccolta dell'energia derivante dal calore del sole, che viene catturata dal collettore (o pannello solare termico) e trasferita, attraverso uno specifico canale, ad un fluido il quale, riscaldandosi, viene raccolto in un accumulatore e trasferisce il calore all'acqua usata normalmente per l'igiene personale e il lavaggio di indumenti e stoviglie.
Nel caso in cui ci si trovi in un paese particolarmente caldo, in cui le temperature si mantengono piuttosto elevate, e l'esposizione del tetto dell'abitazione in cui si intende installare un impianto solare termico sia rivolta a sud, si potrà scegliere un impianto a circolazione naturale. Il funzionamento in questo caso è molto semplice: si installa un boiler più in alto rispetto al collettore ed il fluido da riscaldare in tal caso è l'acqua stessa, che sale in maniera autonoma, trasferendosi nell'accumulatore, pronta per essere utilizzata per le normali attività domestiche. L'acqua calda viene progressivamente rimpiazzata da acqua fredda ed il ciclo continua periodicamente. Gli impianti di questo tipo sono la soluzione più economica tra quelle esistenti in questo settore.
Se invece per qualsiasi ragione ci si trova nell'impossibilità di collocare il boiler ad un'altezza superiore a quella del collettore, oppure le temperature medie stagionali non sono tali da garantire un funzionamento naturale, è necessario optare per un impianto a circolazione forzata. In tal caso ad essere riscaldata non sarà direttamente l'acqua, ma un apposito fluido, che poi verrà spinto nell'accumulatore da una pompa azionata elettricamente e trasmetterà il suo calore all'acqua usata dagli abitanti della casa. La spesa per installare questa tipologia di impianti è superiore rispetto a quelli a circolazione naturale, ma rappresenta comunque un ottimo investimento a lungo termine.
Infine, è possibile installare un impianto a svuotamento: il suo funzionamento è identico a quello degli impianti a circolazione forzata, ma il riempimento avviene soltanto in condizioni di temperatura esterna favorevoli.
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Oltre che per riscaldare l'acqua domestica, un impianto solare termico può essere usato anche per garantire il riscaldamento durante i mesi invernali. In questo caso, però, si dovrà predisporre un sistema di riscaldamento a parete o a pavimento, che richiede un dispendio di energia ridotto rispetto a quello necessario per i comuni termosifoni: in quest'ultima eventualità, infatti, il risparmio ottenuto con il solare termico non renderebbe conveniente, almeno economicamente, ricorrere a questa soluzione.
Calcolare il risparmio effettivo che un impianto solare termico genera nel bilancio di una famiglia non è semplice, poichè bisognerebbe valutare l'effettivo fabbisogno mensile dei componenti del nucleo familiare ed i consumi reali, ma in linea di massima l'investimento compiuto viene recuperato nel giro di 9-10 anni. Se si calcolano anche gli incentivi statali, che rimborsano ratealmente circa la metà delle spese, questo periodo si abbassa a 4-5 anni.
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