Alcuni accorgimenti per imparare come risparmiare sui farmaci, acquistandoli in centri commerciali o parafarmacia e chiedendo i medicinali equivalenti
Quando si tratta della propria salute, ciascuno di noi evita di badare a spese e pensa esclusivamente a guarire prima possibile dalla malattia di cui è vittima. Esistono però alcuni comportamenti intelligenti che possono insegnare come risparmiare sui farmaci senza danneggiare minimamente il potere curativo degli stessi.
Una prima grande rivoluzione nel mercato dei farmaci è stato il processo di liberalizzazione della vendita degli stessi. Al momento soltanto i farmaci da banco, cioè quelli che possono essere acquistati dai cittadini senza bisogno di prescrizione medica e che servono a curare patologie lievi e molto diffuse, possono essere venduti al di fuori delle farmacia, ma si tratta già di un notevole passo avanti. Sono nate infatti molte parafarmacie, negozi in cui è possibile acquistare articoli sanitari, per la cura del corpo, cosmetici e farmaci da banco a prezzi inferiori. Anche i principali centri commerciali e ipermercati sono quasi tutti dotati di un punto vendita al loro interno destinato ai farmaci da banco, che spesso effettua anche degli orari molto comodi per i clienti.
L'incremento della concorrenza ha portato inevitabilmente parafarmacie, farmacie e ipermercati a cercare di accaparrarsi i clienti mettendo in atto delle speciali promozioni e offrendo sconti significativi. Alcune ricerche dimostrano che scegliendo un punto vendita piuttosto che un altro si può risparmiare oltre il 50% su ogni farmaco: è evidente quanto queste cifre siano significative, specialmente se si pensa ai medicinali più "banali", quali aspirina o spray nasali, che vengono usati in notevole quantità all'interno di un nucleo familiare, specie durante l'autunno e l'inverno.
Un'altra risorsa importante che consente ai cittadini di risparmiare nell'acquisto di farmaci è dato dai medicinali equivalenti o generici. Si tratta in parole povere di farmaci che contengono lo stesso principio attivo del loro corrispondente "famoso" e sono venduti nella stessa forma farmaceutica (compresse, bustine, gocce e così via) e con lo stesso metodo di rilascio dei componenti. La differenza che intercorre tra diversi equivalenti e tra equivalenti e farmaci di marca sta esclusivamente negli additivi, che non influiscono in alcun modo sulle capacità curative dei medicinali.
La possibilità per una casa farmaceutica di produrre un farmaco equivalente viene data dopo 20 anni dalla nascita del farmaco originale: dopo tale periodo scade infatti l'esclusiva per l'utilizzo della formula, pertanto chiunque può realizzare medicinali che sfruttano lo stesso principio attivo. I costi dei farmaci equivalenti sono a volte anche il 70% inferiori rispetto ai medicinali di marca, per tale ragione rappresentano davvero una fonte di risparmio notevole.
I farmaci equivalenti si possono richiedere sia per i medicinali di automedicazione (chiedendo ad esempio del semplice Paracetamolo invece della Tachipirina), sia per i medicinali con obbligo di prescrizione. In tale caso si può chiedere al medico che compila la ricetta di prescrivere, se esistente, il farmaco equivalente oppure al farmacista di sostituire il medicinale prescritto dal medico con il corrispondente generico, salvo diversa indicazione sulla ricetta stessa.
Esistono diversi siti web, compreso quello del ministero della Salute, che presentano un elenco dettagliato in cui per ogni principio attivo vengono indicati i farmaci di marca e quelli generici in commercio: nel caso di medicinali da banco è bene consultare tale elenco prima di recarsi in farmacia, per chiedere il prodotto meno costoso e risparmiare senza alcuna fatica.
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